martedì 26 maggio 2015

La carica dei bizzarri, in due milioni su Facecjoc!



Siamo un paese di poeti, santi, navigatori e di drogati di facebook. Non lo dico io ma le statistiche. 

E forse l'informatico Gianluca De Bortoli è partito dall'idea di convogliare tutta questa gente affezionata al Mark Zuckerberg di turno a qualcosa di nostrano. 

L' informatico fiuliano ha avuto infatti l'idea di sviluppare il sociale network che parla in dialetto.
E Facecjoc li parla tutti: napoletano, siciliano, romanesco e milanese. Al momento della registrazione basta che l'utente selezioni la lingua che preferisce (friulano, veneto, emiliano, lombardo, trentino, romanesco, siciliano, napoletano e toscano...) e il gioco è fatto. 

Con questo social network De Bortoli vuole dare valore ai dialetti italiani e, come ha raccontato nel corso di una intervista a Fanpage.it, creare un social network italiano: "Perché siamo l'unico paese europeo a non avere un social network nazionale". In effetti in molti paesi, oltre ai social più famosi, sono presenti varianti nazionali in grado di tenere testa a Facebook, Twitter e Co come in Ungheria, Russia e Cina.

Così nasce l'idea di Facecjoc: dall'unione di Face e Cjoc, che in friulano significa letteralmente ubriaco ma viene usato anche per indicare una persona un po’ bizzarra.

De Bortoli ha pensato anche a figli di emigrati italiani e immigrati che, inevitabilmente, non possono conoscere i vari dialetti. Per questo il portale è tradotto anche in inglese, spagnolo, russo, ceco, turco e arabo. L'obiettivo è quello di far iscrivere tutti gli italiani; solo in questo modo il progetto di De Bortoli potrà avere un impatto reale sull'economia del paese. Per il momento il social network è a quota due milioni, ma il fondatore è fiducioso: "Abbiamo registrato un'esplosione con i dialetti veneto, romano e napoletano". Ora, per attirare sempre più utenti, Facecjoc punterà ad affidarsi a volti noti come Enzo Salvi, testimonial per il dialetto romano.

Facecjoc nasce anche come vera e propria alternativa ai colossi americani senza voler competere con nessuno ma puntando ad offrire delle funzionalità uniche come permettere di vedere chi ha aperto la pagina del nostro profilo. Ha anche il temuto pulsante "Non mi piace", richiesto dagli utenti di Facebook e più volte respinto da Zuckerberg.  Ma non solo: l'edicola digitale introdotta da Facebook la scorsa settimana è in realtà già attiva all'interno di Facecjoc da 4 mesi. I giornali, peraltro, possono richiedere gratuitamente l'inserimento all'interno del sistema.


Vi ho incuriosito? Spero di si...


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